Il dispositivo contraccettivo intrauterino (IUCD), spesso indicato come dispositivo intrauterino (IUD) e più frequentemente come bobina, è uno dei metodi contraccettivi più utilizzati al mondo. Previene le gravidanze assottigliando il rivestimento endometriale, arrestando la motilità degli spermatozoi e prevenendo l'impianto.
Il dispositivo intrauterino (IUD) sta diventando sempre più popolare come metodo reversibile di controllo delle nascite. Quando un paziente ha dolore pelvico, sanguinamento insolito o assenza di stringhe di recupero, l'ecografia è il metodo di imaging preferito per determinare la posizione dello IUD.
Sfratto, spostamento, inclusione e perforazione sono problemi che potrebbero verificarsi dopo l'impianto anche per i medici più esperti. L'ecografia transvaginale può semplificare l'operazione e ridurre al minimo i rischi. Secondo gli studi, la perforazione uterina si verifica circa una volta ogni 1,000 inserzioni. (Secondo Teal SB, Sheeder J (2012), uso di IUD nelle madri adolescenti)
Pertanto, al fine di anticipare se un dispositivo contraccettivo intrauterino (IUD) verrà trattenuto con successo, un esame ecografico viene utilizzato per valutare il successo dell'inserimento dello IUD immediatamente dopo il parto e per identificare la distanza ideale tra l'estremità inferiore dello IUD e l'interno organi.
Scanner a ultrasuoni wireless a doppia testa convesso e transvaginale CTC-3.1 con 6.5 Mhz viene utilizzato dal nostro ginecologo per fornire una scansione a una profondità di 50-100 mm per l'impianto di un dispositivo intrauterino (IUD).
Lo scanner a ultrasuoni wireless è utile durante l'intera procedura. Gli IUD vengono inseriti in un ambiente ambulatoriale utilizzando kit prontamente disponibili e una tecnica sterile.
Un suono uterino sterile viene utilizzato per garantire una profondità uterina di almeno 6 cm. La guida dell'immagine è in genere riservata alle donne con una storia di inserimento difficile, obesità che limita l'esame bimanuale o sospetta cavità uterina distorta. Si raccomanda un esame pelvico ecografico di follow-up di 6 settimane per garantire la visualizzazione delle corde di recupero, che dovrebbero sporgere attraverso l'orifizio cervicale esterno di 2-3 cm.
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